Recensione concerto “Renga Nek Live 2024” – Teatro degli Arcimboldi Milano – Stagione 2024/2025

Recensione “Renga Nek Live 2024” al Teatro degli Arcimboldi di Milano

La recensione di Teatro a Milano

a cura di Valeria Laudi

Recensione “Renga Nek Live 2024” al Teatro degli Arcimboldi di Milano

Dopo più di un intero anno di concerti, Francesco Renga e Filippo Neviani, in arte Nek, incominciano a Milano l’ultima serie di appuntamenti del loro RengaNek tour. Nato come evento singolo nel 2023 all’Arena di Verona, per celebrare insieme on stage rispettivamente i 40 anni di carriera di Renga e i 30 di Nek, lo show si è invece trasformato quasi subito in un progetto più ampio, che ha portato la buona musica pop-rock italiana in giro per l’Italia, con decine di tappe, prodotte e organizzate da Friends & Partner.

La prima delle quattro date milanesi si preannuncia da subito un grande evento. Il Teatro degli Arcimboldi è praticamente sold out. Poco dopo le 21 si apre il sipario. La band è già posizionata sul palcoscenico. Quattro chitarre, basso, tastiere e batteria, una formazione insolita, che riunisce musicisti provenienti dai diversi gruppi che in genere accompagnano i due cantanti.

La rock band mostra i muscoli fin dalle battute iniziali, promettendo una serata adrenalinica, dove la musica è sottolineata da un sapiente uso delle luci, talvolta addirittura fluo e psichedeliche.

I successi dei due artisti vengono riproposti con diversi arrangiamenti in chiave rock, e nel formato del duetto. Per un paio d’ore abbondanti, e quasi senza soluzione di continuità, uno dopo l’altro, scorrono una trentina di pezzi, scelti tra i loro brani più famosi, come, ad esempio, Fatti avanti amore, Ci sarai, Se una regola c’è, Era una vita che ti stavo aspettando, A un isolato da te, Sei grande, Il mio giorno più bello del mondo e Meravigliosa.

L’atmosfera è intima e coinvolgente, anche grazie ai siparietti tra i due protagonisti, che si tirano spesso frecciatine, facendosi a vicenda battute simpatiche. Affiatati e complici, Francesco e Filippo giocano, scherzano, si divertono, scambiandosi ruoli e canzoni.

La voce alta e squillante da puro rocker di Nek viene ammorbidita dal calore delle sonorità più profonde di Renga, completandosi artisticamente l’un l’altro in un abbraccio musicale di forte impatto.

Dopo una prima parte dello spettacolo sempre in coppia, Renga rimane da solo al centro della scena, e interpreta un paio di brani melodici, in cui la voce calda e potente di Francesco, liberandosi dalla gabbia più ristretta del duetto, trova maggiore spazio. Nek lo raggiunge poi sul palco insieme a ben quattro amplificatori Marshall da un metrocubo ciascuno, sparati a tutto volume verso la platea. Il rock prende il sopravvento. La musica esplode con tutta la sua forza, trascinando il pubblico, spesso invitato ad alzarsi in piedi per ballare le hit dei performers. Si riprende fiato soltanto per un istante, ed è il turno di Nek che veste a sua volta i panni del solista, in una versione straconvincente di Vivendo adesso, forse una delle canzoni più accattivanti del cantautore bresciano.

Segue un gran finale da incorniciare con Angelo, Laura non c’è, La tua bellezza, Se telefonando, poi, come da copione, la band ringrazia e si allontana dietro le quinte. Il sipario però è ancora aperto, e ben presto la formazione si ricompatta per gli immancabili bis, cantati dal duo sul palcoscenico, ma anche a pochi passi dalla platea, regalando abbracci e strette di mano ai fortunati delle prime file, che insieme a tutti gli spettatori applaudono entusiasti, a dimostrazione che il pop italiano, quello di qualità, ha parecchio appeal, tira ancora, e anche tanto.