Recensione “Ho perso il filo” con Angela Finocchiaro al Teatro Manzoni di Milano – 2019

Al Teatro Manzoni tanti applausi a scena aperta per Angela Finocchiaro nel suo “Ho perso il filo”

 

Angela Finocchiaro, una delle attrici italiane più amate dal pubblico di tutte le età, torna sul palcoscenico del Teatro Manzoni con “Ho perso il filo”, il suo nuovo spettacolo teatrale ideato dalla stessa Finocchiaro, insieme a Walter Fontana e a Cristina Pezzoli che ne hanno curato rispettivamente anche i testi e la regia.






Bisogna proprio dire che questa volta la Finocchiaro non si è di certo cercata una parte semplice e un copione facile facile. Infatti, dopo una cinquantina di film e una infinita serie di pièce teatrali di successo, sembra quasi volersi mettere alla prova, interpretando un ruolo insolito ed esplorando nuovi linguaggi espressivi.

Trasformata in una modernissima Teseo, entra in scena dalla platea, consegna un simbolico gomitolo a uno spettatore della prima fila, e armata fino ai denti parte sulle tracce del mitico Minotauro, addentrandosi nell’altrettanto mitico labirinto di Cnosso.

Durante la sua missione, un muro scrivente le propone di volta in volta diverse domande, le cui risposte, se corrette, le garantiranno la via d’uscita dal labirinto e quindi la salvezza. Per la nostra eroina inizia così una sorta di gioco un po’ crudele, alleggerito comunque dalla sua inconfondibile cifra comica, in cui il muro la provoca, frulla nella sua memoria, mette a nudo i suoi dubbi, le sue ansie e le sue ipocrisie, offrendo a lei e a noi parecchi spunti di riflessione.

Nel suo monologo l’attrice milanese compie un viaggio interiore per ritrovare il filo, un percorso alla ricerca di se stessa, partendo dalla sua infanzia e ripercorrendo le tappe e i momenti più importanti della sua vita: la scuola, il primo bacio, il lavoro, la famiglia, i figli, gli anni che passano e scorrono via come sabbia tra le dita e la conseguente paura di invecchiare.

Saranno proprio queste domande a portare il moderno Teseo, indifeso e impaurito, a misurarsi con le sue piccole e grandi angosce, che sono poi le stesse di tutti gli uomini, cercando addirittura di capire se esiste un senso alla nostra esistenza.

Il Minotauro dello spettacolo è quindi, in realtà, la personificazione delle paure comuni a tutti gli uomini che nella fattispecie dovranno essere combattute e vinte dalla nostra eroina in gonnella, un personaggio in cui lo spettatore si riconosce e non fatica a immedesimarsi, vestendo i suoi stessi panni e sentendosi sempre al suo fianco. Forse è un po’ fifona, ma allo stesso tempo anche molto coraggiosa. Parte, si perde, vacilla, ma alla fine ritrova la strada e la forza per vincere il suo Minotauro.

Un po’ commedia e un po’ danza, “Ho perso il filo” è uno spettacolo coinvolgente che fra risate e riflessioni porta in scena la nostra vita, eternamente in bilico tra il fare e il non fare, tra passato, presente e futuro.

Con questa magistrale interpretazione e la sua solita comicità ironica e garbata, Angela Finocchiaro che sorprende e conquista il pubblico battuta dopo battuta, non solo passa la prova, ma supera addirittura se stessa. Perfettamente a suo agio nel protagonista Teseo, ma camaleontica nell’entrare nel midollo di ciascun personaggio a cui dà voce, si trasforma da un istante all’altro in se stessa bambina, la zingara, le nonne o il Minotauro, cambiando timbri vocali, intonazioni, accenti, posture, movenze, espressioni, ed entrando talmente nella parte di ciascuno di loro da far sembrare che siano tutti quanti lì sul palco insieme a lei.

 

Nel suo viaggio Angela/Teseo si lascia incantare e trasportare dalle meravigliose creature del labirinto, interpretate da sei strepitosi ballerini acrobatici che danzano, in un perfetto equilibrio di grazia e potenza, con lunghe gonne a ruota e a torso nodo sulle coreografie originali di Hervé Koubi.

Tra un monologo e l’altro, queste presenze misteriose dapprima la spaventano, ma poi la seducono, coinvolgendola in danze cariche di una energia quasi tribale che si concluderanno con un liberatorio sirtaki, accompagnato dal battito di mani a ritmo di musica da parte di tutto il pubblico e, infine, da un lungo scroscio di applausi per l’irresistibile gruppo di ballo e un’inedita, ma quanto mai convincente Angela Finocchiaro.

 






More info:

Cast: bravissima la Finocchiaro e bravissimi i ballerini.
Scenografia: scene abbastanza minimal per dare maggior risalto alle coreografie.
Costumi: belli ed efficaci.
Copione: ben costruito, offre diverse interpretazioni.
Dove: al Teatro Manzoni di Milano.
Quando: dal 21 novembre all’8 dicembre.
Perchè: perché si ride, ci si diverte e si riflette.
Con chi: con tutti.