Il Piccolo Principe incanta, emoziona e coinvolge al Teatro Repower di Milano

Il Piccolo Principe incanta, emoziona e coinvolge al Teatro Repower di Milano






Un testo breve, semplice, ma intenso e coinvolgente. Questo è Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry. Una fiaba per adulti sul significato dell’amore e dell’amicizia, che piace però tanto anche ai bambini. Scritto esattamente ottanta anni fa, ma ancora attualissimo nel nuovo millennio, è uno tra i libri più letti e amati in tutto il mondo. E ce ne sarà di certo una ragione.

Per il copione dello show in scena al Teatro Repower di Milano è stato scelto di rimanere filologicamente fedeli ai dialoghi originali, puntando anche sulla multisensorialità di una rappresentazione evocativa che utilizza differenti linguaggi espressivi, quali narrazione, recitazione, musica, canto, arte circense, danza, installazioni e una scenografia dal forte impatto visivo, a partire dalla magia dell’incantevole volta stellata sullo sfondo del boccascena.

Il pubblico è coinvolto fin dalla prima scena in uno spettacolo sorprendente, che non finirà mai di stupirlo. Il sipario si apre sulle note di Space Oddity, cantata live dal primo attore, un aviatore al comando di un aereo monoposto in cerca di un atterraggio di fortuna. Planerà in avaria su una duna in mezzo al deserto sapientemente ricreato sul palcoscenico del Repower. Dopo un breve monologo, ecco, l’incontro con Il Piccolo Principe, che, raccontandogli del suo pianeta e degli abitanti degli asteroidi vicini al suo, lo accompagnerà in un viaggio simbolico, alla ricerca di se stesso e dei valori della vita, insegnandogli a vedere e capire il mondo con la semplicità degli occhi di un bambino e con il cuore.

In una dimensione quasi onirica, con una visione vagamente felliniana, uno dopo l’altro, si susseguono senza sosta gli ingressi in scena di una serie di personaggi, a volte un tantino bislacchi, ma anche poetici e incredibili, come l’uomo d’affari che conta le stelle, l’ubriacone, il vanitoso, il lampionaio, il geografo. Attori, cantanti, acrobati e saltimbanchi, insieme a macchine e trovate sceniche, suscitano sempre stupore e meraviglia, talvolta scendendo anche tra il pubblico in sala.

Su tutti incanta la bellezza affascinante della rosa che, vestita con un importante abito scenografico di foglie e petali, canta sospesa in aria un famosissimo brano tratto dalla Carmen di Bizet: “L’amour est un oiseau rebelle”, mentre un inebriante e persistente profumo di rosa si diffonde per il teatro.

Rivolgendosi al Piccolo Principe, inviterà a riflettere sul rovescio della medaglia, non c’è rosa senza spine, ma anche: «Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle!»

Non lascia indifferente neppure il vecchio re solitario, che ama dare ordini ai suoi sudditi (sebbene sia l’unico abitante del pianeta) che saggiamente suggerisce di non chiedere alle persone ciò che non è alla loro portata, bensì: «Bisogna esigere da ciascuno, quello che ciascuno può dare».

Ma è la volpe a lasciare davvero il segno, quando parla dell’importanza dell’amicizia e dell’amore.

Una piccola volpe che chiede al Piccolo Principe di essere addomesticata e di diventare sua amica, dicendogli: «Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo». Il potere dell’amicizia.

Per continuare poi sull’importanza del rito: «Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò a essere felice».

Già, perché, come direbbe il Lessing, “L’attesa del piacere è essa stessa piacere”.

Infine, prima di cantare La cura, una delle canzoni più emozionati di sempre dedicate all’amore, il pensiero del piccolo Principe andrà con nostalgia alla sua Rosa. Sarà ancora una volta la volpe a spiegargli perché quel suo amore è tanto speciale: «È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante».

Ci sono tutte le frasi più belle de Il Piccolo Principe, quelle che ognuno di noi ha sottolineato sul libro o si è annotato sul diario dei ricordi, a partire dalla più famosa e più vera: “Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

E se “Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano)”, c’è da scommettere invece che questo spettacolo sia riuscito di sicuro a risvegliare in tanti il salvifico “fanciullino che in noi” di pascoliana memoria, facendoli tornare un po’ bambini.

Arricchito da una splendida colonna sonora di vari brani d’autore a tema spazio e cielo, con alcune magistrali performance canore live come Space Oddity e a più riprese Starman, seguite da altre solo strumentali, quali Azzurro e Volare, Il Piccolo Principe è uno spettacolo imperdibile per i bambini di tutte le età che non vogliono smettere mai di sognare.






More info:

Dove: al Teatro Repower di Milano
Quando: da giovedì 23 marzo a domenica 2 aprile 2023
Regia: Stefano Genovese
Produzione: Razmataz Live