Recensione Concerto Fabrizio Moro Live 2023 – Racconti Unplugged – Milano – Teatro degli Arcimboldi – 2023

Recensione del concerto “Fabrizio Moro Live 2023 – Racconti Unplugged” al Teatro degli Arcimboldi di Milano






La recensione di Teatro a Milano

a cura di Valeria Laudi


Fabrizio Moro, voce e cuore

Metti un giorno a casa di Fabrizio Moro. Seduto sul divano con la chitarra in mano, ripercorre le tappe più importanti del suo percorso musicale, ma anche i momenti più significativi della sua crescita personale come uomo. Immagini tratte dalle copertine dei suoi dischi e dalla sua vita privata scorrono alle sue spalle, proprio come quando si sfoglia un album di fotografie con gli amici. Tra un ricordo e l’altro, canta, ride, scherza, alza un calice di vino per brindare, si emoziona ed emoziona, mentre si racconta in una dimensione più intima del solito concerto negli stadi o nei palazzetti.

Per una sera la dimora di Fabrizio Moro è al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Sul palcoscenico c’è anche la sua band, ed è uno spazio molto più grande di un semplice appartamento, ma per le due ore abbondanti del concerto sono certa che a tutti, ma proprio a tutti, è parso di stare con lui nel salotto di casa sua. Insieme a un amico speciale che, attraverso le sue bellissime canzoni, ci sembra di conoscere da sempre, e al quale non si può che voler bene, come di sicuro lui ne vuole a noi.

Irresistibile nel suo outfit total black, con camicia di jeans a maniche corte sbottonata sul petto e pantalone di pelle skinny, apre il suo concerto-racconto con Il sole, un inedito tratto dal nuovo lavoro discografico La mia voce parte 2. Prosegue poi, in ordine cronologico, con una selezione dei brani più belli e più rappresentativi di tutti i suoi album, incominciando da Fabrizio Moro, il disco di esordio del 2000, che segnò peraltro inizi piuttosto difficili e in salita.

Tra una canzone e l’altra, parla di sé con il pubblico, come se si rivolgesse agli amici di sempre, e la gente interagisce con lui, facendo anche brevi commenti alle sue battute. Qualcuno gli urla «Sei il numero uno!», qualcun altro «Sei sempre bello!», in un dialogo fraterno che vorresti non finisse mai. Scorre tanta energia, ed è quasi palpabile. È simpatico e divertente Fabrizio, ma anche sensibile, autentico, sincero e alla mano, dotato inoltre di una buona dose di ironia e autoironia.

Spirito libero, ribelle e indipendente, ha fatto la gavetta, ma quella vera, cadendo e rialzandosi, tra successi e sconfitte, depressioni e gioie, senza mollare mai, ma continuando a costruire la propria strada. Mattone dopo mattone. Senza smettere mai di credere, e con un solo filo conduttore, invisibile agli occhi: l’amore.

Tutti i suoi testi sono pregni di amore, in ogni sua forma e declinazione, perché l’amore è la chiave di tutto. È ciò che conta per davvero, insieme alla fede, intesa non solo in senso religioso, ma anche come urgenza di credere in qualcuno o qualcosa, in un progetto o in un sogno, senza dimenticarsi mai delle proprie radici e delle proprie origini.

Contenuti profondi che, insieme all’impegno, sono da sempre l’essenza delle sue canzoni che vanno diritte al cuore.

Alternando parole e musica, dopo i due brani introduttivi della scaletta, Fabrizio canta una ventina di pezzi, uno più bello dell’altro, senza risparmiarsi mai, e con quella sua voce inconfondibile, così calda, seducente e graffiante: Ognuno ha quel che si merita, Pensa, Parole, rumori e giorni, Eppure mi hai cambiato la vita, Libero, Il senso di ogni cosa, Sono solo parole, L’eternità, Alessandra sarà sempre più bella, Un’altra vita, Portami via, Non mi avete fatto niente, Ho bisogno di credere, Figli di nessuno, Sei tu, Tutta la voglia di vivere, Le tue bugie, Una vita intera e Senza di te.

Dopo il concerto, passando dietro il teatro, notiamo un gruppo di persone assiepate vicino all’uscita, e Fabrizio che, generoso e disponibile, firma ancora autografi, stringe mani e fa selfie con i suoi fans. Il tempo di parcheggiare e scendere, ma è già salito in macchina e sta andando via. Mi passa accanto, gli sorrido e lo saluto con la mano. Dal finestrino, mi guarda, sorride e mi saluta anche lui, come se ci conoscessimo per davvero. Tornando verso casa, accendo lo stereo, continuo a sorridere, mentre canto insieme a lui: “Credo a un sorriso se fatto col cuore…”

 






More info:

Dove: al Teatro degli Arcimboldi di Milano
Quando: solo il 7 aprile 2023
Chi: Fabrizio Moro