Cercando segnali d’amore nell’universo. Luca Barbareschi si racconta a teatro.
Un Luca Barbareschi strepitoso al Manzoni di Milano.
Luca Barbareschi è come il cioccolato extra fondente: non può lasciarti indifferente, ti piace o non ti piace, o lo ami o lo odi. E io lo amo. E come me l’ha amato tutto il pubblico presente al suo nuovo spettacolo Cercando segnali d’amore nell’universo, andato in scena ieri sera al Teatro Manzoni di Milano e in cartellone fino all’8 marzo. Due ore senza intervallo, dal ritmo serrato, accompagnato sul palco dal Marco Zurzolo 5tet, a parlarci della sua vita, dall’infanzia alla maturità, del suo brillante percorso professionale di 40 anni di carriera e della sua intensa vita privata. Un monologo incalzante, alternato a brani di recitazione tratti da Enrico V, Riccardo III e Il Gattopardo, in cui l’attore dimostra, oltre al suo profondo amore per il teatro, una grande bravura e una perfetta sintonia con il palcoscenico. E poi le canzoni e la musica, fedele compagna di vita con il suo potere salvifico e catartico.
Sul palco Luca Barbareschi narra episodi, ma soprattutto ci parla di persone, e lo fa con grande talento, al punto che sembra siano in scena insieme lui: rievoca la figura ingombrante del padre e l’essere costantemente altrove della madre, le pittoresche zie che l’hanno cresciuto dopo la separazione dei genitori, gli artisti famosi conosciuti nel travolgente periodo artistico a New York tra cinema, teatro ed eccessi, un amico importante e i suoi amori.
Si ride, e tanto, quando, con grande capacità interpretativa, ricorda episodi tragicomici del suo passato, ci si commuove, quando narra i suoi momenti tristi. Luca coivolge perchè, sebbene le sue esperienze di vita si discostino dalle nostre, ci riconosciamo comunque in questa nostra condizione di vite sospese, fatte di gioie e dolori, vittorie e sconfitte, scelte sbagliate e piccole o grandi violenze subite.
Particolarmente toccante l’intenso monologo in cui mette in scena con grande coinvolgimento il momento in cui a Luca bambino viene tolta l’innocenza in un istituto scolastico cattolico. Emozionanti e non retorici i discorsi sulla vita interiore, sui sentimenti dell’essere umano e sul senso delle nostre vite.
Uno spettacolo bellissimo e coinvolgente Cercando segnali d’amore nell’universo: una costante ricerca di amore nel suo percorso di uomo che è comune a tutti gli esseri umani. Quasi un messaggio cosmico, come quello lanciato proprio 40 anni fa dal radiotelescopio di Arecibo nello spazio: c’è qualcuno? Perchè tutti noi cerchiamo ovunque amore.
Alziamo le palette, si vota!
Barbareschi: grande uomo di palcoscenico, si racconta, recita, suona, canta e balla, 9.
Scenografia: essenziale ma di impatto, 8.
Orchestra: bravi, 8.