Cleopatràs – Milano – Teatro Franco Parenti – 2023

Anna Della Rosa e Aron Tewelde al Teatro Franco Parenti con lo spettacolo “Cleopatràs” di Giovanni Testori

Ph. Tommaso Le Pera

Al Teatro Franco Parenti di Milano, dal 7 al 9 giugno 2023, Anna Della Rosa e Aron Tewelde portano in scena “Cleopatràs” di Giovanni Testori.



I Tre Lai (Cleopatràs, Erodiàs, Mater Strangosciàs) sono il testamento ultimo di Giovanni Testori e il vertice della straordinaria stagione creativa dello scrittore.
Queste eroine a cavallo di un trapasso epocale, tra loro contemporanee e lontanissime, riemergono dalla morte per raccontarsi, piangere sul corpo dell’amato e raccontare a noi tutti il mistero per eccellenza: l’Amore.

Per Cleopatràs che piange il suo Antonio, il suo Tugnàs, Testori reinventa l’Egitto romano di Shakespeare, inserendolo nella topografia della sua amata Valassina (nel Triangolo Lariano), in un fuoco di fila di invenzioni di lingua, sorvegliate da una grande poesia, memore della Commedia di Dante e della sua «Cleopatràs lussurïosa», consegnandoci una figura che acquista una dimensione terrena e sensuale, sempre sull’orlo di una straziante e perturbante ironia.
Assistiamo all’ultima ora di vita di una grande regina, gran signora, menagèr, star, soubrette al tramonto di una vita grandiosa, a cui sfilano davanti agli occhi le immagini e i suoni salienti della sua vita piena di eros, di amore, di soldi, di passione e anche di tenerezza.
Dopo aver sfondato i limiti della vita con il suo amatissimo Antonio, Cleopatràs varca il limite ultimo della vita e raggiunge il suo amore nell’aldilà, sperando che ci sia un aldilà e che non finisca tutto in «merdità».
C’è un prezioso documento che Piero Nuti ha custodito gelosamente nell’archivio suo e di Adriana Innocenti: un’emozionante lettura dei Tre Lai, fatta da Giovanni Testori all’Ospedale San Raffaele di Milano. In quella registrazione non si riascolta solo la voce di Testori, ma qualcosa di più intimo: uno spiraglio della sua grande anima. Traspare la cura estrema nel far sentire il ritmo del verso, gli a capo, la concretezza. Come nei versi di Shakespeare, infatti, non c’è nulla di astratto. Tutto passa attraverso il corpo, tutto è concreto e soprattutto il senso e i significati passano dalla comprensione – a volte ardua – e dalla musica delle parole, dal ritmo che le sospinge. E’ come se il fiato stesso di Testori le sospingesse a farsi carne.

Del testo esistono vari manoscritti e alcuni dattiloscritti con correzioni d’autore. È stato di grande ispirazione vedere tutte le variazioni contenute in una serie di versi, specie quelli più tormentati: una sorta di testo parallelo sotterraneo e ricchissimo, un fiume che scorre sotto terra e che ogni tanto si affaccia in superficie.
Il ragazzino che porta il «fatal cestino» non è una sagoma di lamiera «culurada», come scritto nel testo originale, ma nel nostro spettacolo è un ragazzo in carne ed ossa. Ricordiamo che in Antonio e Cleopatra di Shakespeare il personaggio che portava il cestino con l’aspide era «un clown» sboccato e infernale, chissà, forse un’immagine del diavolo, un essere che accompagna alla morte.
La scena è insieme astratta e concretissima. Studio televisivo, tomba e stanza d’albergo. Nero e oro a dominar su tutto. Una installazione visiva e sonora che parte dalla musica di Puccini attraversa la scena musicale egiziana contemporanea e viene sommersa da una violenta e inesorabile onda elettronica.

Valter Malosti

Ph. Tommaso Le Pera



More info:Dove:

al Teatro Franco Parenti di Milano
Quando: dal 7 al 9 giugno 2023
Chi: Anna Della Rosa e Aron Tewelde
Regia: Valter Malosti
Scene e luci: Nicolas Bovey
Costumi: Gianluca Sbicca
Produzione: TPE – Teatro Piemonte Europa, Festival delle Colline Torinesi