Il Metodo al Teatro Manzoni
Jordi Garcelan chiude la stagione del Teatro Manzoni con la commedia Il Metodo
Il cartellone del Teatro Manzoni di Milano chiude la stagione di prosa con la commedia Il Metodo di Jordi Garcelan, una delle pièce teatrali spagnole di maggior successo degli ultimi anni, diventata quasi un cult a livello europeo. Il copione, scritto nel 2003, ha infatti riscosso un grandioso successo nelle sale di oltre 20 paesi, riuscendo a catturare l’attenzione di circa un milione di spettatori.
La versione italiana del 2016 è stata affidata alla regia di Lorenzo Lavia e vede come interpreti Antonello Fassari, Giorgio Pasotti, Fiorella Rubino e Gigio Alberti.
Come molti dei recenti spettacoli made in Spain, Il Metodo tratta di temi molto moderni, situazioni che possono accadere e accadono ogni giorno nella nostra società contemporanea, spesso portate all’esasperazione per meglio mettere in luce alcuni aspetti sociologicamente interessanti.
Alla Dekia, una multinazionale svedese specializzata nell’arredamento e del bricolage, l’ufficio del personale è in cerca di un candidato per coprire un posto vacante in una posizione manageriale di alto livello e si appresta a svolgere i consueti colloqui di preassunzione.
Andrà in scena un colloquio congiunto, in cui quattro candidati saranno sottoposti a prove inusuali, per valutare le loro reazioni e per mettere a nudo le loro vere personalità.
I quattro si trovano così coinvolti in una situazione decisamente scomoda, consapevoli che non potranno uscire dalla stanza senza perdere la possibilità di essere assunti. Dopo poco si rendono anche conto che forse non tutti sono veri candidati, ma potrebbero esserci anche uno o più infiltrati dell’ufficio del personale e che qualcuno, al di fuori della stanza, li controlla per vedere come reagiscono alle strane richieste che pervengono al gruppetto tramite un sofisticato sistema di posta pneumatica.
Le prove richieste diventano mano a mano più complicate e personali, violando anche i limiti imposti dalla privacy, per scavare nella vita privata di ciascun candidato. I quattro, allettati dalla promessa di un salario molto elevato, vengono così portati ai limiti estremi, a un cinismo palese, costretti a giocare con e contro gli altri e anche contro se stessi, obbligati a prendere anche decisioni scomode, per poter dimostrare la propria superiorità nei confronti degli altri candidati.
Ormai il gioco è chiaro, il metodo utilizzato dalla società ha lo scopo di vedere come ognuno si riesce ad adattare a situazioni avverse e valutare la capacità di risolvere i conflitti che si generano all’interno del gruppo. Ma il gioco si spinge fino all’assurdo, fino al punto che nemmeno lo spettatore riesce più ad avere una chiara visione di ciò che è realtà e cosa invece è fantasia. Chi mente? Chi dice la verità? Ma soprattutto la domanda che si pongono tutti, attori e spettatori è, quale sia la verità.
La commedia, a tratti comica, a tratti tragicomica, pone in risalto il nostro vero essere, i meccanismi inconsci che ci portano a valutare le decisioni da prendere in relazione al valore della contropartita offerta.
Il Metodo è una impietosa disanima della nostra società e del pensiero moderno, non vincolato da limitazioni culturali o razziali, ma considerati su base universale. Non a caso il nome della società è l’anagramma dell’Ikea, proprio per mettere in risalto il fatto che il colloquio potrebbe aver luogo ovunque, in ogni città del pianeta.
Nota piuttosto inquietante: tutte le prove a cui vengono sottoposti i candidati ne Il metodo sono ispirate a reali tecniche di selezione del personale.
Alziamo le palette, si vota!
Cast: Bravi e convincenti, 8.
Scenografia: essenziale, come è di moda oggi, 7.
Costumi: nella norma, 7.
Copione: Buona l’idea, ma non convince fino in fondo. Un po’ troppo lento, 6.
Dove: al Teatro Manzoni di Milano.
Quando: fino al 22 maggio 2016.
Perchè: per mettere alla prova le proprie convinzioni
Con chi: con i colleghi di lavoro