I Promessi Sposi agli Arcimboldi

La grande opera moderna di Michele Guardì per I Promessi Sposi, il romanzo storico di Alessandro Manzoni

I Promessi Sposi – Opera moderna di Michele Guardì al Teatro degli Arcimboldi

I Promessi Sposi – Opera moderna di Michele Guardì al Teatro degli Arcimboldi

In occasione di Expo Milano 2015, dopo il grande successo delle passate stagioni,‘I Promessi Sposi – Opera Moderna’ torna a Milano al Teatro degli Arcimboldi fino al 25 ottobre, prima tappa di una tournée che porterà il capolavoro manzoniano nelle principali città italiane. Se pensiamo a I promessi Sposi non possiamo non ricordare le tediose quanto interminabili lezioni di italiano al liceo, quando ogni singola pagina del polpettone del Manzoni ci procurava immensa noia e soprattutto copiose fatiche nelle infinite ore di studio. In realtà ne I Promessi Sposi si narra una storia avvincente e piena di colpi di scena, al punto che, rileggendolo in età adulta, lo troveremmo intrigante ed estremamente moderno, quasi come un libro di Ken Follett. Tra l’altro questo romanzo d’amore e d’avventura è un testo talmente moderno che il regista Michele Guardì ha deciso di farne uno spettacolo teatrale, utilizzando un azzeccatissimo format a metà tra l’opera e il musical, ma senza mai perdere di vista il testo originale. Il nutrito cast composto da 13 attori e 20 ballerini, le musiche di Pippo Flora e le coreografie di Luciano Cannito, sono la chiave di questo grande successo, che sa unire una lettura rigorosa del testo originale al moderno linguaggio musicale.






L’impatto scenico de I Promessi Sposi è grandioso, con scenografie davvero stupende, all’interno delle quali gli interpreti, magnificamente diretti da Guardì e da Cannito, si animano come figure dipinte in un quadro e riescono a trasmettere tutte le grandi emozioni del romanzo, ridotto per ovvie esigenze di tempo, ma senza sacrificare ogni momento saliente dell’opera manzoniana.
Da Renzo a Lucia, da Fra Cristoforo a l’Innominato, tutti i personaggi principali  trovano così il loro posto in scena, ma quello che colpisce maggiormente è la coralità del cast che, come nelle grandi opere, non è solo un semplice riempitivo, bensì parte integrante dell’impianto scenico.
Il grande impatto visivo delle scenografie è accentuato dai bellissimi costumi, dai colori molto spesso in ton sur ton con le scene e con le luci, che a loro volta vengono usate per evidenziare caratteri, sentimenti ed emozioni. Ad esempio la dicotomia bene/male viene presentata con luci e colori differenti, luminosi azzurri e bianchi in contrapposizione a cupi rossi e neri.
La musica è sempre al centro di quest’opera veramente moderna, perfettamente cucita addosso ai personaggi dalla grande maestria di Pippo Flora: a volte più popolare, anche ricorrendo all’uso del dialetto, in alcune scene con Renzo e Lucia, altre più vicina all’opera lirica con i grandi personaggi come il Cardinale Borromeo o Don Rodrigo.
Le due ore e mezza dello spettacolo scorrono rapide, soprattutto nel primo tempo, ma anche verso la fine della rappresentazione, quando il ritmo diventa un po’ più lento, l’attenzione dello spettatore è tenuta alta da momenti toccanti e di grande pathos come il commovente episodio della piccola Cecilia.
Alcuni personaggi svettano così tanto, un po’ per la bravura degli interpreti, un po’ per la carica e la forza del messaggio che trasmettono, da mettere quasi in ombra i due sposi promessi di manzoniana memoria. L’Azzecca-Garbugli, dall’alto della sua scala, ben simboleggia la critica manzoniana alla prosopopea del parassita seicentesco e la Monaca di Monza di Rosalia Misseri, splendido mezzo soprano, è struggente nel suo canto “quella bambola era il destino”. Colpiscono per potenza della voce e per presenza scenica anche il Cardinale Federico Borromeo del tenore Christian Gravina e il Don Abbondio del basso baritono Salvatore Salvaggio, sicuramente tra i migliori interpreti dello spettacolo.
I Promessi Sposi di Guardì convincono a 360 gradi. Tutto il cast si muove con naturalezza, canta con trasporto, balla con eleganza, coinvolge in ogni momento, tanto che ogni scena si chiude puntualmente con un applauso scrosciante. Dunque uno spettacolo da non perdere, per rivalutare un romanzo che ci hanno fatto quasi odiare a scuola, per apprezzare un’opera moderna che appassiona e coinvolge dall’inizio alla fine.

Alziamo le palette, si vota!
Cast: protagonisti, cast e ballerini tutti davvero molto bravi, 9.
Scenografia: di grande impatto visivo, 8.
Costumi: curati nei particolari, 9.
Copione: adattamento e reintreptazione di un romanzo classico della letteratura italiana, 8.
Dove: al Teatro degli Arcimboldi.
Quando: fino al 25 ottobre 2015.
Perchè: per rivalutare un classico della letteratura italiana in chiave moderna.
Con chi: con tutta la famiglia o con la prof. di Italiano.
Info: http://www.ipromessisposi-operamoderna.it/